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Note 1997
Nell'Interludio della sua opera principale "The Tuning of the World", il compositore canadese R. Murray Schaefer sottolinea come da sempre i fenomeni musicali, cioè i prodotti sonori di autori e culture, trovino il loro materiale e la loro forma nella elaborazione dei suoni degli ambienti della loro contemporaneità. Questo accade più o meno consapevolmente anche nel caso di autori classici: Schaefer cita, sempre nello stesso capitolo, vari esempi a sostegno di questa tesi.
Ancora in "The Tuning of the World", Schafer invita a pensare all'ambiente acustico che ci circonda, al mondo intero, come ad una enorme ed infinita composizione, della quale ognuno di noi è allo stesso tempo autore, esecutore ed ascoltatore.
Il mio lavoro come musicista, negli ultimi ormai venti anni, ha tenuto costantemente presente il lavoro di Schafer e questa sua ultima affermazione.
Questo da un lato, dall'altro lato il mio interesse si è rivolto allo studio delle possibilità dell'uso in senso compositivo degli strumenti della tecnologia, in particolare di quella "povera", "casalinga", in molti sensi alla portata di tutti.
Non c'è contraddizione.
E non si tratta neppure, a ben guardare, di ambiti di ricerca ed "ispirazione" troppo distanti, perché la tecnologia di cui parlo è così inserita nella nostra quotidianità da farci dimenticare di porre attenzione a quanto proprio essa abbia contribuito a cambiare il nostro rapporto col mondo acustico (Radio, registratore, cd, ecc).
I SOUND REPORTAGE sono uno dei prodotti del pensare la musica in termini sia di panorama acustico che di manipolazione tecnologica. Tecnologia che trascende se stessa intesa come mero supporto e diventa metafora dell’esperienza, della memoria, essa stessa autrice di reportage.
Prima dei SOUND REPORTAGE non ho mai sentito l'esigenza di pubblicare i miei lavori sull'ambiente acustico su CD o altro supporto; questo perché la caratteristica di un certo tipo di musica che si definisce "ambientale" è proprio quella di essere stata pensata e realizzata su o per un certo ambiente, ed acquista dunque il suo senso qualora il fruitore sia messo in condizione di valutare esteticamente l'intero ambiente, acustico e non. In tale tipo di ricerca la poetica che ispira la motivazione individuale del fare "arte" viene messa in secondo piano e soggiace di fronte al carattere "sociale" che un intervento sul territorio inevitabilmente riveste. È evidente che nel momento in cui si "assiste" ad una installazione su un determinato ambiente acustico o, meglio, appositamente studiata per esso, si ricavano anche informazioni sulle caratteristiche acustiche dell'ambiente stesso, e questo è inevitabile per chiunque possieda un minimo di sensibilità ecologica.
Con i SOUND REPORTAGE all'indagine sul panorama sonoro, che con le sue caratteristiche costituisce il materiale sia timbrico che ritmico che strutturale, si unisce l'intento di aprire una porta alla "narrazione", al "vissuto dell'autore".
I luoghi soggetto d'indagine sono luoghi della mia quotidianità, anche se talvolta occasionale, e comunque della mia partecipata esperienza. Oppure lunghi periodi di "vita" di luoghi narrativamente ben connotati, nei quali, cioè, succede qualcosa.
I "fatti" sono l'ulteriore elemento fondamentale dei SOUND REPORTAGE: a me piace dire che il lavoro sui SOUND REPORTAGE ha a che fare sia con la ricerca sull'ambiente acustico, sia con la memoria.
Più tecnicamente, per rendere finalmente l'idea di che cosa si tratta, direi che i SOUND REPORTAGE sono registrazioni di ambienti, temporizzate e casualmente mixate.
Esse vengono effettuate con un walkman collegato con un piccolo computer che ne gestisce l'accensione e lo spegnimento; nel walkman, al quale è stata tolta la testina di cancellazione, è inserita una cassetta a ciclo continuo. Tutto questo viene poi alloggiato in una valigetta.
L'attrezzo per i Sound Reportage viene così lasciato nel luogo prescelto per un periodo più o meno lungo, alla fine del quale si raccoglie, si ascolta la cassetta e si valuta la risuscita delle scelte compositive (la durata del tempo totale di registrazione, la durata della cassetta, la "partitura", cioè i parametri secondo cui il computer effettua i suoi campionamenti).
Francesco Michi