Wind
Sounder
La
forma / The form
Ho
sempre subito il fascino degli strumenti sonori meccanici. Quelli giocattolo,
che abbiamo posseduto da bambini, tipo la scimmia con i piattelli ed
il tamburello piuttosto che la giostra a molla. O altri, oltre il contesto
del gioco, come la raganella di legno.
Ce n'è uno però che ancora oggi ricordo con tutta la forza
del suo fascino. La "Matraca" o "Matraques". Una
sorta di ruota, costituita da due cerchioni di legno dal diametro di
m. 1 circa e tenuti assieme da una raggiera di otto assi su cui battevano
otto coppie di martelli, anche questi in legno.
La matraca, che si trovava nell'oblò aperto sulla facciata della
chiesa del mio paese, era lo strumento di richiamo dei fedeli in sostituzione
delle campane durante il periodo Pasquale.
Ebbi svariate occasioni di suonarlo, azionando la manovella centrale
fino a farle prendere velocità e lasciare al movimento cinetico
di lavorare per noi. Per riprendere l'elsa della manovella non appena
la matraca accennava a rallentare il numero di giri, con la conseguente
diminuzione dell'emissione sonora.
L'enorme potenza di suono che poteva sviluppare era amplificata notevolmente
dalla cassa di risonanza, costituita dall'enorme sala in cui era collocata.
L'oblò era l'unica apertura della grande sala, dal pavimento
irregolare, situata sotto il tetto dell'edificio e che si sviluppava
per tutta la lunghezza della navata centrale come un'intercapedine tra
la parte superiore delle volte della navata sottostante e le capriate
del sotto tetto.
Quando Francesco mi parlò, nel 1998, delle sue "Bandiere
Eugrughe" mi affascinò il progetto e pensai che mi sarebbe
piaciuto dare una forma scultorea a quelle semplici strutture sonore.
Il primo pensiero, il pensiero guida, fu quello di dare forma ad un
insieme funzionale ed estetico, quale fosse uno strumento sonoro. Nel
senso in cui lo è, ad esempio, un violino in cui la fonte sonora,
le corde appunto, sono tese su di una struttura di legno che è,
al contempo, struttura e cassa di risonanza.
Così, la forma che avrebbe preso questo strumento doveva essere
supporto ed, insieme, cassa di risonanza dello xilofono meccanico (1).
In questo modo si sarebbe ottenuta quell'idea di compiutezza, come riscontrabile
negli strumenti sonori, grazie al fatto che l'elemento emissore del
suono sarebbe stato integrato con l'elemento diffusore.
Da qui ne derivò l'idea di piegare un foglio su se stesso, a
formare una parabola. Una forma matematica adatta a ricevere e creare
il rimbalzo necessario a propagare il suono verso l'esterno. Come la
sezione trasversale del ventre di un mandolino. In questo caso però,
con gli estremi molto più ravvicinati che ricordano la lettera
"U".
Dovendo convivere con gli agenti atmosferici, ho pensato di realizzare
questo strumento con un materiale affidabile a tale scopo. È
stato scelto quindi, l'acciaio Corten.
Per alleggerire l'oggetto, alla proiezione longitudinale -in senso verticale
della lettera "U"-, vi è stato applicato un taglio
circolare lungo i due laterali e solo nella metà superiore di
questi. Il diametro del taglio coincide con la somma delle lunghezze
delle quattro strutture, vale a dire m. 12, di cui sarà composto
lo strumento finale.
Nella parte superiore è stata applicata un'asola, larga quanto
la longitudine del diametro della piegatura del foglio metallico. Quest'asola
trova la sua ragione di essere nel far penetrare il vento all'interno
della parabola di metallo. Sotto forma di energia cinetica, nel caso
si usi un'elica esterna per azionare il meccanismo sonoro, o come forza
diretta del vento sugli ingranaggi dello xilofono (2).
L'asola, nel caso di utilizzo dell'elica esterna collegata al meccanismo
interno tramite un asse, definisce un arco di 130° che corrisponde
al raggio di movimento dell'asse di collegamento. In questo modo ciascuna
delle quattro estrutture, o strumenti, potrà interagire con tre
venti da diversa provenienza.
Ciascuna delle quattro singole strutture sonore saranno orientate verso
uno dei quattro punti cardinali. Il cerchio che ne risulterà
darà la forma compiuta a questo strumento sonoro, quale la riunione
di quattro singole strutture, caratterizate da un pattern sonoro diverso.
Il risultato formale finale avrà dunque l'aspetto di un cerchio
magico, o Cromlech secondo la cosmogonia celtica, con un punto di ascolto
privilegiato e posto al centro del cerchio disegnato dallo strumento
e segnalato con una piccola piattaforma, anche questa circolare, adatta
ad accogliere un solo ascoltatore alla volta.
anton roca, aprile 2009
Note
1. Per la costruzione dello xilofono meccanico mi è stato di
grande aiuto la ricostruzione del "tamburo meccanico" di Leonardo
da Vinci (vedi Codice Atlantico. Foglio 837r), fatta dall'AMMI (associazione
musica meccanica italiana) e presentata a Cesena il 27 marzo 2009.
2. Al momento sono dietro allo studio di un meccanismo alternativo all'elica
esterna, come inizialmente prevista, per azionare il congegno meccanico
posto all'interno.
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Progetto per il Parco Roberto Ciulli . 2008
Project for the Park Roberto Ciulli. 2008
. Dati Tecnici Technical data
Materiale
per la realizzazione:
Acciao Corten e Ferro
Materials used:
Steel Corten and iron
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