wind sounder . 1999-2009

Wind Sounder

La forma / The form

Ho sempre subito il fascino degli strumenti sonori meccanici. Quelli giocattolo, che abbiamo posseduto da bambini, tipo la scimmia con i piattelli ed il tamburello piuttosto che la giostra a molla. O altri, oltre il contesto del gioco, come la raganella di legno.
Ce n'è uno però che ancora oggi ricordo con tutta la forza del suo fascino. La "Matraca" o "Matraques". Una sorta di ruota, costituita da due cerchioni di legno dal diametro di m. 1 circa e tenuti assieme da una raggiera di otto assi su cui battevano otto coppie di martelli, anche questi in legno.
La matraca, che si trovava nell'oblò aperto sulla facciata della chiesa del mio paese, era lo strumento di richiamo dei fedeli in sostituzione delle campane durante il periodo Pasquale.
Ebbi svariate occasioni di suonarlo, azionando la manovella centrale fino a farle prendere velocità e lasciare al movimento cinetico di lavorare per noi. Per riprendere l'elsa della manovella non appena la matraca accennava a rallentare il numero di giri, con la conseguente diminuzione dell'emissione sonora.
L'enorme potenza di suono che poteva sviluppare era amplificata notevolmente dalla cassa di risonanza, costituita dall'enorme sala in cui era collocata. L'oblò era l'unica apertura della grande sala, dal pavimento irregolare, situata sotto il tetto dell'edificio e che si sviluppava per tutta la lunghezza della navata centrale come un'intercapedine tra la parte superiore delle volte della navata sottostante e le capriate del sotto tetto.
Quando Francesco mi parlò, nel 1998, delle sue "Bandiere Eugrughe" mi affascinò il progetto e pensai che mi sarebbe piaciuto dare una forma scultorea a quelle semplici strutture sonore.
Il primo pensiero, il pensiero guida, fu quello di dare forma ad un insieme funzionale ed estetico, quale fosse uno strumento sonoro. Nel senso in cui lo è, ad esempio, un violino in cui la fonte sonora, le corde appunto, sono tese su di una struttura di legno che è, al contempo, struttura e cassa di risonanza.
Così, la forma che avrebbe preso questo strumento doveva essere supporto ed, insieme, cassa di risonanza dello xilofono meccanico (1). In questo modo si sarebbe ottenuta quell'idea di compiutezza, come riscontrabile negli strumenti sonori, grazie al fatto che l'elemento emissore del suono sarebbe stato integrato con l'elemento diffusore.
Da qui ne derivò l'idea di piegare un foglio su se stesso, a formare una parabola. Una forma matematica adatta a ricevere e creare il rimbalzo necessario a propagare il suono verso l'esterno. Come la sezione trasversale del ventre di un mandolino. In questo caso però, con gli estremi molto più ravvicinati che ricordano la lettera "U".
Dovendo convivere con gli agenti atmosferici, ho pensato di realizzare questo strumento con un materiale affidabile a tale scopo. È stato scelto quindi, l'acciaio Corten.
Per alleggerire l'oggetto, alla proiezione longitudinale -in senso verticale della lettera "U"-, vi è stato applicato un taglio circolare lungo i due laterali e solo nella metà superiore di questi. Il diametro del taglio coincide con la somma delle lunghezze delle quattro strutture, vale a dire m. 12, di cui sarà composto lo strumento finale.
Nella parte superiore è stata applicata un'asola, larga quanto la longitudine del diametro della piegatura del foglio metallico. Quest'asola trova la sua ragione di essere nel far penetrare il vento all'interno della parabola di metallo. Sotto forma di energia cinetica, nel caso si usi un'elica esterna per azionare il meccanismo sonoro, o come forza diretta del vento sugli ingranaggi dello xilofono (2).
L'asola, nel caso di utilizzo dell'elica esterna collegata al meccanismo interno tramite un asse, definisce un arco di 130° che corrisponde al raggio di movimento dell'asse di collegamento. In questo modo ciascuna delle quattro estrutture, o strumenti, potrà interagire con tre venti da diversa provenienza.
Ciascuna delle quattro singole strutture sonore saranno orientate verso uno dei quattro punti cardinali. Il cerchio che ne risulterà darà la forma compiuta a questo strumento sonoro, quale la riunione di quattro singole strutture, caratterizate da un pattern sonoro diverso. Il risultato formale finale avrà dunque l'aspetto di un cerchio magico, o Cromlech secondo la cosmogonia celtica, con un punto di ascolto privilegiato e posto al centro del cerchio disegnato dallo strumento e segnalato con una piccola piattaforma, anche questa circolare, adatta ad accogliere un solo ascoltatore alla volta.


anton roca, aprile 2009


Note
1. Per la costruzione dello xilofono meccanico mi è stato di grande aiuto la ricostruzione del "tamburo meccanico" di Leonardo da Vinci (vedi Codice Atlantico. Foglio 837r), fatta dall'AMMI (associazione musica meccanica italiana) e presentata a Cesena il 27 marzo 2009.
2. Al momento sono dietro allo studio di un meccanismo alternativo all'elica esterna, come inizialmente prevista, per azionare il congegno meccanico posto all'interno.

2
Progetto per il Parco Roberto Ciulli . 2008
Project for the Park Roberto Ciulli. 2008


. Dati Tecnici Technical data

Materiale per la realizzazione:
Acciao Corten e Ferro
Materials used:
Steel Corten and iron

 

 


 
Progetto di Francesco Michi e anton roca
Project by Francesco Michi and anton roca