SOUND REPORTAGE
CD (Ants/07 – 2003) &
Sound installation (Sound Reportage Library)
Dal punto di vista tecnico i SOUND REPORTAGE sono registrazioni temporizzate, effettuate con un magnetofono al quale è stata tolta la testina di cancellazione, su una cassetta a ciclo continuo. Le registrazioni, stralci di pochi secondi del materiale esistente, sono distanziate tra loro da silenzi. Le varie registrazioni, così, si accavallano più o meno casualmente; i suoni registrati anteriormente, se sufficientemente "forti" e presenti, informeranno di se stessi anche le registrazioni che si sovrapporranno; le frequenze dominanti e le caratteristiche delle sonorità e dei timbri particolari dei vari ambienti, si rafforzeranno e risulteranno evidenti; alcuni episodi ritmici, se molto frequenti, verranno esaltati o sovrapposti creando nuovi patterns. Le partiture, cioè le istruzioni per accendere e spegnere il magnetofono, possono essere sia rigorose ed impersonali (tali che possono essere eseguite anche tramite computer), così come lasciate totalmente alla spontaneità ed alla fascinazione suscitata da un certo ambiente acustico.
Se così da una parte essi sono effettivamente indagini sul panorama acustico di un certo luogo, su come esso si presenta nei diversi momenti della giornata o comunque di un certo periodo, dall'altra trovo interessante pensarle anche come riflessioni sulla nostra memoria, nella quale ogni nuova esperienza
può esaltare o sfumare o addirittura cancellare i ricordi ed i segni di quelle che la precedono.
SOUND REPORTAGE è stato pubblicato come CD da ANTS Records nel 2003
Pagina web: https://www.antsrecords.com/ANT07_SOUND_REPORTAGE.htm
recensioni: http://www.antsrecords.com/ANT07_REVIEWS.html
Compra su bandcamp: https://www.antsrecords.com/ANT07_SOUND_REPORTAGE.html
SOUND REPORTAGE ha prodotto anche una installazione “SOUND REPORTAGE LIBRARY”.
L'installazione è congegnata, da un punto di vista operativo, come una biblioteca: ci sono le cassette, c'è un catalogo nel quale sono riportati i dati delle cassette, i materiali e delle note sul loro contenuti, diversi impianti di diffussione. Diverso invece dalla nostra idea di biblioteca è che non c'è silenzio, non c'è privacy nell'ascolto di ciò che si sceglie; l'insieme delle diffusioni di ogni singola cassetta è anch'esso un SOUND REPORTAGE per una memoria ancora più grande.
Mille ringraziamenti vanno a Elsa Mersi, per l'aiuto e la collaborazione
Technically speaking, SOUND REPORTAGE are timed recordings obtained using an endless tape on a cassette recorder where the erasing head has been taken off. Recordings are sometimes very short fragments of already existing sound subjects separated by silence pauses so that going on they overlap quite at random; when previous sounds are loud enough, they will lend information about their presence to the sounds recorded over afterwards: prevailing frequencies, sound peculiarities and characteristic timbres of the acoustic set will get reinforced, will become more and more evident. If very reiterated, rhythmic elements will be either magnified or overlapped creating new patterns.
The scores –namely the instructions about turning on or off the cassette player - can be either rigorous and impersonal (so that even a computer can execute them), or totally left to spontaneity, inspired by particular acoustic environments.
So, SOUND REPORTAGE are actually real inquiries on the soundscape of an acoustic setting during different times of a day – or a period of time - but I like to consider them also reflections on our memory where any previous trace of recollection can fade or be exalted or deleted by new experiences.
SOUND REPORTAGE was published as a CD in 2003 by ANTS Records
Web page: https://www.antsrecords.com/ANT07_SOUND_REPORTAGE.htm
Reviews: http://www.antsrecords.com/ANT07_REVIEWS.html
Buy on bandcamp: https://www.antsrecords.com/ANT07_SOUND_REPORTAGE.html
SOUND REPORTAGE project has also produced an installation. We have created a sort of library where all the cassettes are available: there is an updated catalogue with all the details of tape contents and several listening points. But there’s a difference: whereas usual libraries are quiet and silent, the one we
have conceived is not, there’s no privacy during the listening. Every tape emission get mixed with the others creating a new SOUND REPORTAGE, for an even greater memory.
Thank to Elsa Mersi for her help and cooperation
Note 1997
Nell'Interludio della sua opera principale "The Tuning of the World", il compositore canadese R. Murray Schaefer sottolinea come da sempre i fenomeni musicali, cioè i prodotti sonori di autori e culture, trovino il loro materiale e la loro forma nella elaborazione dei suoni degli ambienti della loro contemporaneità. Questo accade più o meno consapevolmente anche nel caso di autori classici: Schaefer cita, sempre nello stesso capitolo, vari esempi a sostegno di questa tesi.
Ancora in "The Tuning of the World", Schafer invita a pensare all'ambiente acustico che ci circonda, al mondo intero, come ad una enorme ed infinita composizione, della quale ognuno di noi è allo stesso tempo autore, esecutore ed ascoltatore.
Il mio lavoro come musicista, negli ultimi ormai venti anni, ha tenuto costantemente presente il lavoro di Schafer e questa sua ultima affermazione.
Questo da un lato, dall'altro lato il mio interesse si è rivolto allo studio delle possibilità dell'uso in senso compositivo degli strumenti della tecnologia, in particolare di quella "povera", "casalinga", in molti sensi alla portata di tutti.
Non c'è contraddizione.
E non si tratta neppure, a ben guardare, di ambiti di ricerca ed "ispirazione" troppo distanti, perché la tecnologia di cui parlo è così inserita nella nostra quotidianità da farci dimenticare di porre attenzione a quanto proprio essa abbia contribuito a cambiare il nostro rapporto col mondo acustico (Radio,
registratore, cd, ecc).
I SOUND REPORTAGE sono uno dei prodotti del pensare la musica in termini sia di panorama acustico che di manipolazione tecnologica. Tecnologia che trascende se stessa intesa come mero supporto e diventa metafora dell’esperienza, della memoria, essa stessa autrice di reportage.
Prima dei SOUND REPORTAGE non ho mai sentito l'esigenza di pubblicare i miei lavori sull'ambiente acustico su CD o altro supporto; questo perché la caratteristica di un certo tipo di musica che si definisce "ambientale" è proprio quella di essere stata pensata e realizzata su o per un certo ambiente, ed acquista dunque il suo senso qualora il fruitore sia messo in condizione di valutare esteticamente l'intero ambiente, acustico e non. In tale tipo di ricerca la poetica che ispira la motivazione individuale del fare "arte" viene messa in secondo piano e soggiace di fronte al carattere "sociale" che un intervento sul territorio inevitabilmente riveste. È evidente che nel momento in cui si "assiste" ad una installazione su un determinato ambiente acustico o, meglio, appositamente studiata per esso, si ricavano anche informazioni sulle caratteristiche acustiche dell'ambiente stesso, e questo è inevitabile per chiunque possieda un minimo di sensibilità ecologica.
Con i SOUND REPORTAGE all'indagine sul panorama sonoro, che con le sue caratteristiche costituisce il materiale sia timbrico che ritmico che strutturale, si unisce l'intento di aprire una porta alla "narrazione", al "vissuto dell'autore".
I luoghi soggetto d'indagine sono luoghi della mia quotidianità, anche se talvolta occasionale, e comunque della mia partecipata esperienza. Oppure lunghi periodi di "vita" di luoghi narrativamente ben connotati, nei quali, cioè, succede qualcosa.
I "fatti" sono l'ulteriore elemento fondamentale dei SOUND REPORTAGE: a me piace dire che il lavoro sui SOUND REPORTAGE ha a che fare sia con la ricerca sull'ambiente acustico, sia con la memoria.
Più tecnicamente, per rendere finalmente l'idea di che cosa si tratta, direi che i SOUND REPORTAGE sono registrazioni di ambienti, temporizzate e casualmente mixate.
Esse vengono effettuate con un walkman collegato con un piccolo computer che ne gestisce l'accensione e lo spegnimento; nel walkman, al quale è stata tolta la testina di cancellazione, è inserita una cassetta a ciclo continuo. Tutto questo viene poi alloggiato in una valigetta.
L'attrezzo per i Sound Reportage viene così lasciato nel luogo prescelto per un periodo più o meno lungo, alla fine del quale si raccoglie, si ascolta la cassetta e si valuta la risuscita delle scelte compositive (la durata del tempo totale di registrazione, la durata della cassetta, la "partitura", cioè i parametri secondo
cui il computer effettua i suoi campionamenti).
Francesco Michi
In the Interlude of his main work “The Tuning of the World”, the Canadian composer R. Murray Schafer underlines the fact that musical phenomena – i.e. sounds produced by authors and cultures – draw both subject matter and form from the elaboration of their contemporary environment. More or less consciously this happens also with classical author, and Schaefer, in the same chapter of his book, gives several examples to support this thesis.
Again, in “The Tuning of the World”, Schafer invites us to think of acoustic space around us, of the whole world, as a huge and endless composition in which we are at the same time authors, performers and audience.
During the last 20 years of work as a musician, I constantly kept in my mind Scheafer’s work and the above mentioned concepts of his in particular. On the other hand, my attention went to the possible usage of technologic instruments in creating compositions, namely the simple, homely tools within
anyone’s reach in many senses.
There’s no contradiction in this. And there’s not a great gap between these research and inspiration fields, because the technology I refer to is so integrated in our everyday life that you often forget to note how much it contributes to change our relationship with our acoustic world (radio, cassette player, CD player and so on).
SOUND REPORTAGE is part of my process of thinking music both as soundscape and technologic manipulation, a technology which goes far beyond itself and becomes a metaphor of experience and memory; which is not a mere medium but, again, author of a “reportage”.
Before SOUND REPORTAGE, I never felt the need to publish my work about acoustic environment on CD. I think that the peculiarity of the music that we call “environmental” is strictly connected to the space it is planned for and performed in. It gets its real sense only when the listener is effectively part of a whole environment, both acoustic and not; only then he can evaluate it aesthetically.
In such a kind of research the individual poetic reasons for “making art” fade into the background and are overtopped by the “social” aspects that an intervention on the territory inevitably has. Of course when you attend to a performance in a certain acoustic space, and especially when the performance is created for it, you get also information about the sound character of the space: this is quite normal if you just have a bit of ecological sensitivity.
In SOUND REPORTAGE I tried to add some narration elements, some of the author’s experience to the inquiry on the soundscape whose characteristics, anyway, grant the timbre, rhythmic and structural basis. The grounds of investigations are in effect places of my everyday life and of my “shared” experience. Or else, the subject matter can be a long or short period of time life when “facts happens”: facts are the other fundamentals in Sound Reportages. I like to say that my work has to do both with acoustic environmental research and memory.
In the end, and more technically speaking, Sound Reportages are recordings of various surroundings, timed and casually mixed. They are recorded using a walkman connected to a small computer which turns it on or off. I took off the erasing head of the cassette recorder and put an endless tape inside.
All this is placed in a little case.
The SOUND REPORTAGE device is left on the selected spot for a certain period of time: finally I pick it up and listen to the tape to check the success of my compositional choice (the total length of the recording, the length of the tape, and the ”score”, namely the parameters that guided the computer
during the recording session).
Note 2002
È impossibile eseguire i Sound Reportage con una attrezzatura digitale.
Mi piace pensare che la tecnologia che ha prodotto i registratori analogici possa essere considerata come uno specchio della nostra possibilità/capacità di ricordare.
It is impossible to realize Sound Reportage using digital devices.
I like to think that the technology which produced analog recording devices is a more accurate representation of our human potential or capacity to remember