(Genova 8 Settembre 1910 – Firenze 11 Novembre 1994)
Allieva di Mimi Scheiblauer, una delle maggiori collaboratrici di Émile Jaques Dalcroze, si diploma alla Schüle Fur Musikalische Rhytmische Erziehung alla fine degli anni Venti in Danza e Ginnastica Ritmica. Studia con i maggiori esponenti del teatro di danza della scena mitteleuropea quindi si dedica all’insegnamento.
Dal 1931 al 1942 è insegnante di danza presso il Liceo Musicale A. Zanella di Genova, dove tiene anche corsi speciali presso l’Istituto dei Ciechi e l’Istituto dei Sordomuti. Contemporaneamente svolge un’intensa attività di danzatrice solista dando concerti a Genova (al teatro Margherita e, per i festeggiamenti del Centenario di Niccolò Paganini, al Carlo Felice), a Siena (nel corso della settimana Vivaldiana al Teatro dei Rinnovati e a Palazzo Chigi), a Roma (Teatro delle Arti).
La sua scuola, intesa come approccio teorico e didattico, oltre ad ispirarsi al sistema educativo dalcroziano, si nutre dei principi della Nuova Danza, teorizzata da Rudolf von Laban, i cui insegnamenti ereditati e diffusi dai più grandi rappresentanti della scena mitteleuropea, quali Mary Wigman, Kurt Jooss, Harold Kreutzberg, hanno fatto di Traut Streiff Faggioni, insieme a Britta Schellander a Trieste, Bella Hutter a Torino e Greta Bittner a Napoli, una delle pioniere di questa innovativa forma di espressione.
Nel 1934 incontra Giocondo Faggioni, detto Goghi, pittore e scenografo. Il compagno di una vita.
Nel 1935 si sposano e un anno dopo nasce il loro unico figlio, Ruggero Faggioni. La loro unione nella vita e nell’arte si stabilisce con un’attiva partecipazione di Goghi alla realizzazione delle danze di Traut, di cui progettava le scene e disegnava i bozzetti per i costumi.
Nel 1947, dopo la guerra, si trasferiscono da Genova a Firenze dove, con gli auspici del Magnifico Rettore Lamberto Borghi, T.S.F. inaugura una Scuola di danza presso la chiesa sconsacrata di Sant’Apollonia, dove resterà per quasi nove anni. È un periodo fertile che la vede impegnata, oltre che nell’insegnamento, in alcune collaborazioni con la Contessa Flavia Farina Cini e il Teatro della Fiaba, con la Contessa Sergardi e Carlo Francini al Piccolo Teatro Sergardi di Siena e con il musicista Virgilio Doplicher all’Educandato del Poggio Imperiale.
Nel 1955 la scuola viene trasferita in via della Scala, di fronte alla Chiesa di S. Maria Novella. Dopo nove anni di attività, nel 1965, a causa di un incendio, avviene l’ultimo cambiamento di sede e la Scuola si trasferisce in via dei Bardi al numero 36.
Dalla metà degli anni Settanta ai primi anni Novanta, la sua scuola è punto di riferimento di molti danzatori e attori che vi trovano occasione di studio, incontro, scambio e fertile confronto.
Particolarmente importante per T.S.F., l’incontro con il Maestro e Danzatore americano Jerome Andrews, avvenuto per caso alla fine degli anni Settanta, da cui nasce una relazione di reciproca, profonda stima e amicizia. Jerome, che condivide con Traut la formazione con i Maestri tedeschi, contribuisce con le sue lezioni, tenute regolarmente allo Studio Faggioni, a rafforzare l’identità dell’insegnamento di Traut, che affonda le sue radici nella cultura e nell’arte degli anni Venti e Trenta.
Nel 1993 lo Studio Faggioni viene, definitivamente, chiuso.
Al termine di un lungo periodo di malattia, l’11 Novembre 1994 Traut muore all’Ospedale di Careggi.
video documentario - mostra
8 - 11 settembre 2010
Auditorium di S. Apollonia Via San Gallo 25a Firenze
I N A U G U R A Z I O N E
mercoledì 8 settembre 2010
P R O G R A M M A
ore 17.00
Saluto delle Istituzioni
Regione Toscana,
Provincia di Firenze,
Comune di Firenze,
Università di Firenze
INCONTRO
introduce e coordina | Eugenia Casini Ropa
intervengono | Ruggero Faggioni,
Nia Cau Wetterholm,
Maria Cassi,
Alessandro Certini,
Sveva Fedeli
ore 18.30
Proiezione del documentario | Il respiro nel vuoto
ore 19.00
Inaugurazione Mostra
Coordinamento Paola Del Cucina | Progettazione Arrigoni Architetti
La Mostra è stata aperta dal 8 all' 11 settembre 2010, dalle 10 alle 18 con orario continuato (la proiezione del video documentario, Il respiro del vuoto, trasmesso a ciclo continuo).
La mostra presentava una selezione di materiali – fotografie, oggetti d’affezione, costumi di scena appartenuti a T.S.F.– che la danzatrice svizzera donò all’allieva Paola Del Cucina come suo lascito. L’abito Bianco e Nero esposto nella raccolta appartiene a Marinella Salerno, anch’essa allieva di Traut.
SALA - A
:: 1 Proiezione del video-documentario Il Respiro nel Vuoto, che ritrae T.S.F. nel corso di un'intervista. Accompagnano il racconto immagini relative alla sua formazione, alla sua danza, al suo insegnamento.
Regia: Sveva Fedeli
Montaggio: Emiliano Madiai
Produzione: FST - Mediateca Regionale, Italia 2010 Documentario
:: 2 Il costume di scena per la danza Bolle di Sapone (1929-1942)
:: 3 Nel tavolo-teca:
- Figurine danzanti (otto tavole 13x20-china su linoleum) di Giocondo Faggioni.
- Figure di danza (tre disegni 29x43; 13x35; 34x44-pennarello su carta) di Giocondo Faggioni.
- Foto di scena di Bolle di Sapone e Danza Barbara (presentate da solista, tra il 1939 e il 1942);
- Il Barco periodico n 9 - 1942 (Numero monografico dedicato alla danza e a Traut Streiff Faggioni).
SALA- B
:: 4 Sei costumi di scena.
:: 5 Nella teca:
- lo strumento e due foto di scena de "Il Gong". (Danza composta nel 1929 e rappresentata fino all’8 Giugno 1940 in occasione delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Paganini al teatro Carlo Felice di Genova).
:: 6 Leggera Saggezza video di Elsa Mersi, riprese di Filippo Golin e Giulia Tempestini; Musica di Maurice Ravel - Pavane puor une Infante dèfunte - Berliner Philharmoniker, Herbert Von Karajan.
Il video ispirato al profondo legame che T.S.F. stabilì tra la propria espressività e la natura. I fiori come prima fonte di ispirazione per la danza.
Leggera Saggezza | video
T e s t i :
Paola Del Cucina
Stefania Ippoliti
Fiamma Nicolodi
Sveva Fedeli
Alessandra Passanisi
Ruggero Faggioni
Eugenia Casini Ropa
Giocondo (Goghi) Faggioni
Gli allievi di Traut
F o t o :
Studio Portalupi (Genova)
Francesca Lapiccirella
Filippo Golin, Giulia Tempestini
G r a f i c a :
Elsa Mersi
Per chi fosse interessato alla pubblicazione può inviarci una mail: aghira@arteco.org
(estratto dalla pubblicazione)
Il Centenario della nascita di Traut Streiff Faggioni è l’occasione di una grande festa che riunisce i familiari, gli allievi e coloro i quali, non avendola incontrata, possono avere un’idea della sua grandezza.
Questa festa è il ricongiungimento in continuità, con il dolore e lo stordimento che segue la separazione definitiva.
Sono trascorsi sedici anni da quel momento e un fiume di vita che lava, distoglie, talvolta porta lontano dalla fonte.
In questi anni sono maturati i ricordi che, tutti insieme, prendono forma in una pubblicazione dove il riconoscimento istituzionale si unisce al ringraziamento intimo e privato degli allievi.
Vorrei ricordare, insieme a Traut, Jerome Andrews danzatore e Maestro, suo “compagno della danza”, come lo definiva lei. Insieme, incontrandosi solo alla fine della loro vita, pur condividendo le origini della formazione, ci hanno trasmesso un’idea etica della danza come metafora della vita.
È dall’incontro con Sveva Fedeli, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Traut Streiff Faggioni, che ha origine il progetto di produrre un documentario sulla vita della nostra comune Maestra.
Nel 1992 realizzammo già un breve filmato, dal titolo Traut Lirica sottile. Il materiale, raccolto in quell’occasione era tutto lì e chiedeva di essere organizzato in un lavoro più ampio e completo. L’accoglienza trovata presso la Fondazione Sistema Toscana-Mediateca Regionale ne ha concretizzato l’intenzione.
L’idea è stata trasformare l’occasione di un ricordo privato in evento che vedesse coinvolta una comunità più estesa di quella degli allievi. Ciò è stato possibile anche grazie all’interesse dimostrato dal mondo accademico - che in questa occasione recupera e valorizza una figura determinante nel panorama culturale nazionale - e alla preziosa collaborazione di Ruggero Faggioni, il figlio di Traut.
Non pochi amici, con le loro competenze, ne hanno permesso la realizzazione. Fra questi Elsa Mersi che, dopo anni di lavoro condiviso, ancora mi commuove per la sua poetica dell’immagine, e l’architetto Fabrizio Arrigoni cui sono grata per l’entusiasmo e l’amore per la Forma che riesce a trasmettere. Determinante il contributo di Eugenia Casini Ropa che ha sostenuto il progetto, incoraggiandone la realizzazione.
Nel ricordare Traut, come risulta anche dalle testimonianze degli allievi, non si può prescindere da un racconto personale. Per chi l’ha incontrata è stata un’esperienza di grande coinvolgimento. Per molti l’inizio di un cambiamento determinante.
Con la sua grande capacità di comunicare il senso dell’arte, prima ancora che la tecnica, in sessant'anni di insegnamento ha esercitato la sua arte con pazienza e costanza trasformando il piombo in oro. Ha forgiato corpi, stimolato intelligenze, riconosciuto talenti.
Il rispetto e la curiosità con cui entrava in relazione con i suoi allievi l’hanno resa un riferimento insostituibile nella vita di tanti, e quello che ha lasciato germoglia ancora oggi.
Questo libro è l’occasione per narrare un sogno. È l’insieme di tante memorie, singole e private, condivise. È il modo di raccontare le radici di una generazione di danzatori, attori, artisti e insegnanti che, in molti speriamo, continueranno a sostenere le generazioni future.
La gioia che vedeva nei salti; il sorriso che cercava nella vita; la bellezza delle sue piante; l’interesse verso quelli che incontrava. Questo il ricordo vivo che conservo di lei.
Insieme ai suoi allievi, tra tutte le creature che curava, faceva crescere, raddrizzava, incoraggiava e ammirava, le sue piante erano le più fragili. Ne aveva un rispetto profondo.
Da me accettava, con indulgenza e non senza rimproveri, che trascurassi la danza ma non tollerava che sbagliassi i nomi delle piante.
Paola Del Cucina
In occasione del centenario della nascita di Traut Streiff Faggioni alcuni dei suoi allievi, professionisti della danza, del movimento hanno proposto un ciclo di seminari:
:: Silvia Sferlazzo
danzatrice, insegnante di yoga
NATARAJA - DANZA - YOGA
giovedì 9 settembre 10:30 - 13:00
:: Costanza Viciani
pedagogista del movimento
DANZA - GIOCO PER BAMBINI
giovedì 9 settembre 15:00 - 16:30
:: Piera Pieraccini
terapeuta
MOVIMENTO AUTENTICO
giovedì 9 settembre 17:00 - 20:00
:: Ruth Schmid
pedagogista di musica e movimento
RITMICA MUSICALE PER BAMBINI
venerdì 10 settembre 16:30 - 17:30
:: Laura Corsi
danzatrice, terapeuta del movimento
DANZA ESPRESSIVA
venerdì 10 settembre 18:00 - 20:30
:: Maria Angela Pespani
danzatrice coreografa
NEL SILENZIO DEL CORPO - LABORATORIO DI DANZA
sabato 11 settembre 16:30 - 19:30
domenica 12 settembre 10:30 - 13:00
domenica 12 settembre 15:00 - 18:00
:: PERFORMANCE DI GRUPPO
domenica 12 settembre 20:00
C o n l a s t r a o r d i n a r i a p a r t e c i p a z i o n e d i
:: Nia Cau Wetterholm
DANZA ESPRESSIVA - METODO LABAN
venerdì 10 settembre 10:30 - 12:00
venerdì 10 settembre 14:30 - 16:00
sabato 11 settembre 10:30 - 12:00
sabato 11 settembre 14:30 - 16:00
I seminari si sono stati tenuti al Centro ArPA, Via Giano della Bella 19/A, Firenze