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IS MANUS . LES MANS . LE MANI

Un progetto di anton roca

Prodotto da: Progetto Asuni

in collaborazione con:
· Associazione Su Disterru
· Comune di Asuni (OR)


ASUNI 2005
parole e visioni intorno al viaggio
23, 24, 25 settembre 2005


Rilevamento delle Geografie Palmari degli abitanti di Asuni: le mani come racconti di vita.

Il progetto "Is Manus" prevede, per la sua realizzazione una serie di tappe che si svolgeranno in una successione temporale determinata dalle esigenze progettuali o altri fattori che ne modificheranno, volta per volta, l'andamento.
La prima di queste tappe, caratterizzata da un approccio graduale al "topos" e da un'attenzione particolare alle suggestioni ricevute, sia dal luogo sia dagli abitanti del paese, è stata portata a termine durante la prima edizione di "Parole e visioni intorno al viaggio" che si è svolto ad Asuni (OR) nel 2004.


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Is Manus, mira alla realizzazione di un'opera collettiva che si avvale del coinvolgimento del maggior numero possibile di abitanti di Asuni. Essi sono stati invitati a parteciparvi, concedendosi per un ritratto del tutto particolare: quello delle proprie mani.
Insieme alla documentazione fotografica delle mani degli abitanti è stata attivata un'indagine, eseguita con l'aiuto di un questionario, che permette di risalire alle esperienze di vita celate nei palmi delle mani. Le mani conciate dal proprio vissuto sono una geografia della memoria (storia) vissuta, totalmente autonoma rispetto alla memoria custodita a livello mentale in ogni singola persona.

L'accostamento "mani-racconto di memoria" è dunque il "materiale di lavoro", come la creta per uno scultore, per la realizzazione delle Geografie Palmari.

Con il termine Geografia Palmare intendo riferirmi a quelle immagini fotografiche in cui il "soggetto" è il risultato della combinazione tra morfologia variegata dei palmi e racconto-memoria: valori visivo-plastici, da un lato, e valori di vissuto personale, dall'altro. La ricchezza di particolari, vale a dire questa morfologia variegata, presente nei palmi delle mani e che prende la forma di pieghe, linee, monti, avvallamenti, rascette, trecce, isole, stelle, oppure cicatrici dovute ad incidenti -che dal punto di vista fotografico possono avere soltanto un valore visivo/plastico-, quando abbinati a valori di tipo u-mano -quali lo sono senz'altro quelli relativi alla memoria individuale ed al racconto del proprio vissuto, raccolti nel questionario-, ecco che, questi elementi morfologici, si convertono in metafore dell'identità e del vissuto personali. Per questo motivo, trovo corretto definire le Geografie Palmari come ritratti.

L'approccio con gli abitanti è stato in gran parte lasciato alla casualità dell'incontro per strada. Questo, a garanzia di quella spontaneità e genuinità che solamente incontri fortuiti sanno dare quando svegliano in noi il senso di curiosità e di scoperta, al pari di come succede quando si è in viaggio.
Quindi, con una postazione fotografica mobile, alla stregua di un ambulante, costituita da: un fondale nero; un cavalletto ed una Zenza Bronica 4x6, che ho spostato nei luoghi del paese in cui poteva avvenire più facilmente, e con il maggior numero possibile di persone, quest'incontro-scambio: la piazza; di fronte al bar; davanti al negozio ed anche visite a domicilio. Nei soli casi in cui la persona, venuto a sapere del progetto dalle voci di paese, si trovava impossibilitata a spostarsi per ragioni di salute o di età.

A mano a mano che l'approccio è diventato con-tatto, ho potuto toccare con mano l'u-manità del luogo.

In una condizione personale di ascolto ho ricevuto in dono, sia i ritratti palmari sia i racconti inerenti ai palmi delle mani. In questo modo sono diventando una sorta di depositario, un custode, di tanti microcosmi quanti sono stati gli abitanti che hanno aderito al progetto. Tutti questi singoli microcosmi contribuiscono alla configurazione di un "macrocosmo Asuni globale": ognuna delle geografie palmari è un singolo specchio riflettente una porzione del macrocosmo visivo-esistenziale ed u-mano collettivo del paese di Asuni.

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La seconda tappa del progetto Is Manus consiste nella realizzazione di quaranta stendardi, stampati con la tecnica del plotter, da appendere negli usci, finestre e/o strade del paese.

Coinvolgendo, nuovamente, gli abitanti del paese che diventeranno i custodi degli stendardi. Vale a dire, che sarà consegnato uno stendardo per ogni casa. Ogni stendardo recherà un'immagine delle mani di uno dei componenti della famiglia.

Questa "decorazione festiva", realizzata con le Geografie Palmari, pone di fronte allo sguardo dei passanti la memoria celata in queste mani, scolpite dal proprio vissuto.
L'esposizione degli stendardi sulla strada, distribuiti all'interno della geografia di Asuni, crea una costellazione costituita da tante memorie individuali in una vera e propria "celebrazione" della memoria collettiva.

Simbolicamente, essendo le mani ritratte con i palmi aperti in una posizione di offerta, gli stendardi connoteranno il paese decisamente nel segno dell'apertura, l'offerta e l'accoglienza.

Quel dono ricevuto dall'artista, nel momento della realizzazione dei ritratti dei palmi delle mani, ritorna ora alla popolazione. Si crea così un connubio tra arte e realtà di Asuni che va oltre l'artista per diventare il paese stesso: l'intervento artistico è Asuni, ed in modo particolare i suoi abitanti. Ne fanno parte poiché soggetto del progetto e ora, con la realizzazione degli stendardi, coinvolti come custodi di un patrimonio diffuso di immagini che arricchiscono e qualificano il patrimonio artistico-culturale di Asuni.

Sarebbe auspicabile, negli anni a venire, che questi stendardi diventassero parte attiva del patrimonio tradizionale di Asuni. Magari una consuetudine, riproponendoli alla vista dei passanti con motivo di una qualche ricorrenza... Ma questo rientra nello scenario del futuribile ed aspetta soltanto agli abitanti stabilire cosa, come e quando dovrà accadere di questo mutuo dono.


anton roca,
agosto 2005